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Data: 14/04/2025

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Come si cura la parodontite: guida ai trattamenti efficaci

La parodontite, spesso chiamata anche piorrea, è una malattia infiammatoria che colpisce i tessuti di supporto dei denti. È silenziosa, ma pericolosa: se trascurata, può portare alla perdita degli elementi dentari.

La buona notizia? Curare la parodontite è possibile, soprattutto se diagnosticata precocemente e trattata con un approccio professionale e multidisciplinare. In questo articolo, il team dello Studio Dentistico Dentisti Susa 156 di Rivoli ti guida passo dopo passo attraverso i sintomi, la diagnosi e tutte le modalità cliniche su come si cura la parodontite, spiegandoti cosa funziona davvero e perché è fondamentale affidarsi al dentista.

Cosa significa curare la parodontite

Curare la parodontite non vuol dire semplicemente eliminare i sintomi evidenti, come il sanguinamento gengivale o l’alito cattivo. La vera cura consiste nell’intervenire in profondità, andando a rimuovere i batteri responsabili dell’infezione, a disinfiammare i tessuti e, dove necessario, a rigenerare quanto è stato danneggiato. È un processo che richiede costanza, collaborazione tra dentista e paziente, e soprattutto un piano personalizzato.

Allo Studio Dentisti Susa 156, questo percorso parte sempre da una diagnosi attenta e dettagliata, che permette di costruire un trattamento su misura per ogni paziente. La cura della parodontite è un vero e proprio lavoro di squadra: il dentista, l’igienista, il paziente e, in alcuni casi, anche altri specialisti lavorano insieme per fermare l’avanzata della malattia e ristabilire l’equilibrio gengivale.

Quali sono i sintomi iniziali della parodontite

I primi segnali della parodontite possono essere facilmente confusi con quelli di una semplice gengivite. Le gengive iniziano a sanguinare, spesso durante lo spazzolamento o mentre si usa il filo interdentale. Possono diventare più arrossate, gonfie o dolenti. A volte compaiono anche alito cattivo persistente e una leggera sensazione di fastidio alla masticazione. Con il passare del tempo, la gengiva può iniziare a ritirarsi, lasciando scoperte le radici dei denti. In alcuni casi, i denti cominciano a muoversi leggermente, segno che il supporto osseo è compromesso.

Riconoscere questi sintomi per tempo può fare la differenza tra una cura semplice e tempestiva e un intervento più complesso. Per questo è fondamentale non ignorare questi segnali e rivolgersi a un professionista fin dai primi sospetti.

Come viene diagnosticata la parodontite

La diagnosi della parodontite si basa su una serie di valutazioni cliniche e radiografiche. Presso lo studio Dentisti Susa 156, il primo passo è sempre l’ascolto del paziente: comprendere la sua storia clinica, le sue abitudini di igiene orale e i sintomi riferiti. Successivamente, si passa alla visita vera e propria, in cui il dentista effettua un sondaggio parodontale per valutare la profondità delle tasche gengivali. Questa misurazione è fondamentale per capire quanto l’infiammazione sia estesa.

A supporto, vengono spesso eseguite radiografie digitali che mostrano il livello dell’osso di supporto attorno ai denti. Nei casi più complessi, si può ricorrere a esami diagnostici più approfonditi. Una volta raccolti tutti i dati, viene elaborato un piano di trattamento specifico e spiegato con attenzione al paziente.

Come si cura la parodontite: trattamenti principali

Il trattamento della parodontite si sviluppa in più fasi. Si parte sempre con un’igiene orale professionale mirata a rimuovere placca e tartaro sopra e sotto gengiva. Questa fase è fondamentale perché interrompe il processo infiammatorio. Nei casi in cui la malattia sia più avanzata, si prosegue con una levigatura radicolare, un trattamento che pulisce in profondità le radici dei denti per eliminare batteri e tossine.

Quando le tasche gengivali sono molto profonde o l’infezione è particolarmente aggressiva, può essere necessario eseguire interventi di chirurgia parodontale o trattamenti con il laser, che permettono di agire con maggiore precisione e minore invasività. Dopo la fase attiva del trattamento, si passa a una fase di mantenimento, con controlli e igieni regolari per evitare ricadute.

Come funziona la terapia con laser per la parodontite

La terapia laser è una delle tecnologie più apprezzate nella cura della parodontite. Si tratta di un trattamento non invasivo che utilizza una luce ad alta precisione per disinfettare le tasche gengivali e ridurre l’infiammazione. Il laser è particolarmente utile nei pazienti che presentano tasche profonde o che sono sensibili alle tecniche tradizionali. Permette di eliminare i batteri patogeni in modo mirato e di stimolare la rigenerazione dei tessuti, migliorando la guarigione.

Nel nostro studio, il laser non sostituisce le cure tradizionali, ma le completa. È uno strumento in più nelle mani del dentista per ottenere risultati migliori, con meno fastidio per il paziente.

Quali sono i rischi se la parodontite non viene curata

La parodontite è una malattia che può sembrare silenziosa, ma è tutt’altro che innocua. Se non trattata, progredisce lentamente ma inesorabilmente, portando alla perdita progressiva del supporto osseo e, infine, alla mobilità e caduta dei denti. Oltre agli effetti sulla salute orale, può avere un impatto importante sulla qualità della vita: difficoltà nella masticazione, nell’estetica del sorriso e persino nella comunicazione.

Non solo: numerosi studi hanno evidenziato una correlazione tra parodontite e alcune patologie sistemiche, come le malattie cardiovascolari e il diabete. Questo dimostra quanto sia importante curare non solo i sintomi, ma anche le cause alla radice, con un approccio professionale e continuativo.

Cosa fare dopo la cura per mantenere i risultati

Dopo aver curato la parodontite, il lavoro non è finito. Anzi, è proprio in questa fase che il paziente gioca un ruolo fondamentale. Il mantenimento è la chiave per impedire che l’infiammazione torni a svilupparsi. Questo significa rispettare un piano di igiene domiciliare corretto, utilizzare gli strumenti consigliati dal dentista (come spazzolini elettrici, scovolini o filo interdentale) e tornare regolarmente in studio per le sedute di igiene professionale.

Ogni paziente ha un suo piano personalizzato, con richiami più o meno frequenti a seconda della gravità del caso. Il controllo periodico permette di monitorare lo stato delle gengive e intervenire subito in caso di peggioramento.

Conclusione: come si cura la parodontite

Conoscere davvero come si cura la parodontite significa comprendere che si tratta di un percorso e non di un trattamento singolo. La buona notizia è che, con le giuste cure e un approccio personalizzato, è possibile controllare la malattia e mantenere la salute delle gengive nel tempo. Presso lo Studio Dentistico Dentisti Susa 156 di Rivoli, accompagniamo ogni paziente in questo cammino con empatia, competenza e tecnologie avanzate.

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Autore: Dentisti Susa 156

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Categoria: Pazienti

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